Figlio di mercante, voleva diventare un avvocato e dedicarsi agli
affari, andando contro la volontà del padre.Decide di frequentare
l'università di Stoke Newington, dove non intraprende studi classici, ma
bensì discipline quali geografia, economia e lingue straniere. Intorno al
1703 modifica il suo cognome, da "Foe" al più aristocratico "Defoe". Nel
1718 pubblica uno dei suoi più famosi romanzi:"Robinson Crusoe". Lo scopo
dello scrittore era quello di farsi capire e che il popolo considerasse le
sue storie vere, per avere maggiore fama. Il protagonista del romanzo ,
Robinson, amante del viaggio e dell'avventura decide un giorno di
intraprendere un lungo viaggio.Da prima schiavo di pirati,la nave su cui
viaggiava finisce col naufragare. Robinson è l'unico del suo equipaggio a
salvarsi.Per 28 lunghi anni, tenta la sopravvivenza, costruendo un rifugio
e dedicandosi all'agricoltura. Sulla " sua " isola il protagonista crea una
croce, dove indica il giorno in cui è arrivato e il passar del tempo. A
seguito di una violenta febbre, Robinson cerca nuovamente contatto con Dio,
non perdendo la speranza. Durante la sua permanenza sull'isola viene anche
a scoprire che dei pirati maltrattavano i loro schiavi, tra
questi "Venerdì ". Il romanzo finisce con il ritorno di Robison a Londra,
grazie all'aiuto di Venerdì e di suo padre,dove viene a sapere della morte
della sorella e del fratello. Quello di Defoe è uno dei romanzi più belli
che abbia mai letto,non solo perché è carico di colpi di scena, ma anche
perché mi fa capire che tutto è possibile, basta volerlo.
Giuseppe Asaro 1B
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