martedì 23 marzo 2021

Il vaccino mRNA messaggero


 Appena un anno fa, poche persone al di fuori di una piccola rete di scienziati e aziende avevano sentito parlare di vaccini a mRNA. Oggi milioni di persone ripongono le loro speranze in queste immunizzazioni basate sulla genetica, che sono diventate il fulcro della lotta contro COVID-19. Ma le carenze nei rifornimenti e nei materiali necessari per la produzione dei vaccini potrebbero portare a una scarsità diffusa, dicono alcuni scienziati.

Le prime dosi di vaccini per COVID-19 a mRNA hanno iniziato ad arrivare negli ospedali degli Stati Uniti e di diversi altri paesi a dicembre. Una questione fondamentale è quanto velocemente le aziende che li preparano possano aumentare la produzione per soddisfare la domanda globale.

Questa è la prima volta che i vaccini a mRNA sono stati autorizzati per l'uso al di fuori degli studi clinici. Essi agiscono ingannando le cellule del corpo stesso affinché producano una proteina virale che stimola le reazioni immunitarie contro l'infezione. Gli Stati Uniti finora hanno concesso l'autorizzazione d'emergenza a due vaccini per COVID-19 prodotti dalle aziende farmaceutiche Pfizer e BioNTech e dalla società biotecnologica Moderna, basati entrambe sull'mRNA. Una terza società chiamata CureVac, con sede a Tubinga, in Germania, ha attualmente un vaccino a mRNA in studi clinici di fase avanzata.

Alla fine di dicembre, l'amministrazione Trump ha raggiunto un accordo con Pfizer per fornire 100 milioni di dosi aggiuntive agli Stati Uniti entro la fine di luglio, con il risultato di raddoppiare la quantità originariamente commissionata dal governo.

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